Una collaborazione attiva tra generazioni diverse aiuta a guidare il processo d’innovazione di un’ attività
Diffusa ormai in ogni contesto, collaborazione significa circondarsi e lavorare con le persone ideali per arrivare a raggiungere obiettivi comuni. Una buona collaborazione, va vista come una relazione sinergica e strategica che produce una qualità migliore, facilita l’esecuzione di progetti, migliora l’efficienza dei team, crea ambienti di lavoro migliori e fa crescere le organizzazioni.
Collaborando, le persone mettono in comune competenze, conoscenze, informazioni e risorse per raggiungere un obiettivo comune. Il risultato di una collaborazione ben riuscita è ottenere qualcosa che prima non esisteva: la soluzione di un problema, una nuova idea, prodotti migliori, un incremento del know-how.
Analizzando il concetto di innovazione, la collaborazione attiva tra generazioni diverse porta a sicuri risultati vincenti. Infatti, ogni generazione è caratterizzata da un proprio bagaglio di competenze ed esperienze, ed è proprio dalla sinergia tra queste due diverse energie, da un lato l’esperienza del più anziano, dall’altro la visione nuova dei giovani, che nascono soluzioni innovative o nuove idee.
Le aziende che tengono in considerazione i trend dei giovani talenti, hanno il vantaggio di essere in grado di relazionarsi su più piani generazionali, ottenendo una maggiore capacità di innovazione.
Ci sono tantissimi vantaggi nel lavorare con una cultura inclusiva. I numeri lo confermano: secondo uno studio Randstad Workmonitor del 2018, l’86% dei lavoratori globali preferisce lavorare in un team multigenerazionale, citando l’innovazione e la creatività come motivo. Ci sono buone opportunità di assumere attingendo da diverse generazioni, ad esempio, gli americani di età superiore ai 65 anni sono impiegati al tasso più alto dei cinquantenni e oltre 250.000 di americani sopra gli 85 anni lavora attivamente.
Noi del team di Beetroot crediamo fortemente nella collaborazione tra generazioni diverse, per questo abbiamo creato una lista di suggerimenti per favorire la collaborazione, incoraggiare l’inclusione e massimizzare i risultati.
1. L’età non è un problema
Se stai facendo un colloquio non lasciarti condizionare dall’età, evita battute generazionali del tipo “facevo questo lavoro da prima che tu nascessi”. Cerca sempre di mettere a proprio agio chi hai davanti, porta rispetto a prescindere dall’età e dagli anni di esperienza e cerca di trovare tutti i punti in comune con la persona con cui stai interagendo.
2. Essere fastidioso non ha età
Il comportamento fastidioso di un collega non dipende dall’età, ma dalla personalità. Non pensare che un determinato atteggiamento non possa cambiare a causa dell’età, invece di accettare il comportamento legandoti a un preconcetto generazionale, potresti lavorare per capire cosa potrebbe essere più appropriato al collega fastidioso, suggerendo soluzioni inclusive.
3. Utilizzare più strumenti di comunicazione
Quando collabori con diverse generazioni pensa a diversi modi per comunicare il tuo messaggio: alcune persone rispondono ai social media; alcuni preferiscono un podcast o YouTube, mentre altri preferiscono leggere online o ricevere posta diretta. “Non si tratta di ‘Oh, questa persona ha 50 anni, quindi mandiamogli qualcosa per posta’, si tratta di riconoscere che non tutti vogliono ricevere le informazioni nello stesso modo in cui lo fai tu.”
Utilizzare più strumenti di comunicazione è utile per promuovere una cultura inclusiva
4. Creare un forte programma di onboarding
Il vantaggio di collaborare a livello multigenerazionale è abbattere il concetto “si è sempre fatto così”. Per riuscirci, la comunicazione è alla base. Non si può dare per scontato che tutti sappiano come utilizzare tutti i tool come G-Suite, Slack o Trello. Fai il massimo per integrare nel gruppo i nuovi arrivati e insegnare loro come ci si muove all’interno dell’azienda. Mostrare gli esempi di successo tipo modelli di email, coaching di vendite, affiancamento a un esperto, è fondamentale per aiutare le persone a entrare in contatto con il resto del team. L’importante è non individuare qualcuno come troppo vecchio o troppo giovane per fare qualcosa.
5. Un giusto mix generazionale nella tua vita personale
La maggior parte delle persone, nella vita personale, non interagisce con nessuno che sia 10 anni più giovane o più grande, senza contare i parenti. È importante valutare nella propria vita un giusto mix generazionale, questo per avere una prospettiva molto ampia. Interagire con qualcuno più anziano o più giovane ti darà la possibilità di includere una prospettiva che può darti la spinta per capire cosa manca o come si risolve un problema.
Oggi la collaborazione è la base per riuscire a raggiungere gli obiettivi, per fare crescere le imprese, per generare innovazione: entra a far parte di Beetcommunity, iscriviti subito al nostro gruppo Facebook Beetcommunity | professionisti connessi e comincia a creare il tuo network con professionisti di ogni fascia generazionale.
About The Author: Admin
More posts by admin