Cos’è il Minimalismo Digitale? Ecco la filosofia minimalista di oggi che può aiutarti a ritrovare il focus e la serenità in un mondo pieno di rumore digitale
Capire cos’è il minimalismo digitale e come applicarlo alla propria vita può davvero aiutarti a ritrovare il focus e la serenità. Il minimalismo digitale non è altro che una riformulazione in chiave contemporanea della filosofia minimalista: ricercare all’interno della propria quotidianità ciò che apporta valore, gioia e soddisfazione, per disfarsi di tutto il resto che è solo accessorio, inutile o addirittura tossico.
Minimalismo vs. Massimalismo
L’iperconnessione è una realtà che accomuna la vita di tutti, un’evoluzione del modo di stare al mondo, di interagire, di informarsi, di relazionarsi, di imparare. Oggi tutto può essere fatto online perché esiste un’app per tutto e tutti ne abbiamo gli smartphone pieni.
La tecnologia digitale ha riempito la nostra quotidianità, per molti aspetti in maniera del tutto positiva – vedi l’abbattimento delle barriere spaziali o l’accessibilità a infinite risorse – mentre per altri in maniera abbastanza negativa.
È un dato di fatto che gran parte del nostro tempo lo passiamo online, scorrendo tra un feed e l’altro, switchando tra una tab e l’altra, aprendo centinaia di notifiche per non perderci gli ultimi aggiornamenti. È facile rimanere incastrati in questo mondo virtuale, togliendo tempo ed energie al mondo reale.
Il Minimalismo Digitale cos’è e come nasce?
Scommettiamo che almeno una volta (ma forse anche due, tre, quattro…) negli ultimi anni ti sei sentit* sopraffatt*, stressat*, angosciat* da tutti gli stimoli provenienti dall’online e allo stesso tempo impaurit* dalla possibilità di perderti qualcosa che sta succedendo nel frattempo proprio online?
Riappropriarsi del proprio tempo e spazio nel mondo reale, ritornare a essere capaci di concentrarsi e vivere ignorando ciò che succede online è la sfida per niente banale che molti sentono il bisogno di intraprendere; la sfida a cui il Prof. Cal Newport ha cercato di dare risposta rielaborando una filosofia e costruendogli attorno un metodo: il Minimalismo Digitale.
A pensarci bene ciò che Newport è stato in grado di fare non è stato altro che guardare a ciò che stava succedendo alla popolazione mondiale e applicare un po’ di buon senso per riportare le cose a una condizione di equilibrio. Newport ha preso il concetto minimalista del saper riconoscere cosa ci è sufficiente per vivere bene e l’ha applicato all’uso della tecnologia digitale: il risultato è stato trovare la chiave per rimettere a fuoco la propria vita in un mondo sempre più pieno di rumore digitale.
Ma il grande merito di Newport non è stato solo quello di aver teorizzato una filosofia che potesse migliorare il benessere individuale, ma di aver portato la sua intuizione su un piano pratico prima ancora di formulare una teoria.
Il suo libro infatti (Minimalismo digitale: Rimettere a fuoco la propria vita in un mondo pieno di distrazioni, edito da Roi Edizioni) è il frutto di un esperimento condotto su un campione di 1.600 persone (una piccola parte dei suoi follower) finalizzato ad aiutare questi utenti a ritrovare quell’equilibrio tra reale e digitale che potesse permettere loro di non sentirsi più sopraffatti e riprendere il controllo della propria esistenza. L’esperimento prevedeva un periodo di 30 giorni durante i quali i follower dovevano riuscire a interrompere la propria dipendenza dai social e dal cellulare attuando un processo di decluttering digitale.
Il risultato di questo esperimento fu il nascere dei primi minimalisti digitali, persone felici che avevano ritrovato la serenità perché erano riusciti a disfarsi del bisogno di rimanere connessi e aggiornati qualunque cosa stessero facendo.
Grazie a quest’esperimento, queste persone sono riuscite a prendere consapevolezza del proprio rapporto con la tecnologia e riconsiderarlo, imparando a prendere solo il meglio dall’innovazione tecnologica. Hanno imparato, insomma, a scegliere in maniera consapevole e ponderata quali strumenti usare, quanto, quando e per quali scopi. La cosa più importante infatti è riuscire a proteggere i propri spazi mentali dall’invasione della tecnologia e dei suoi algoritmi studiati per catturare tutta la nostra attenzione per farci passare più tempo possibile nelle applicazioni.
I 9 pilastri del Minimalismo Digitale
E proprio i risultati dell’esperimento sono stati la base da cui Newport è partito per la scrittura del suo libro/saggio e dei 9 pilastri che hanno dato forma al minimalismo digitale.
- Rimanere tagliati fuori non sempre è un male. Le app dei social network con le loro notifiche sono state proprio progettate per generare la famosa FOMO – fear of missing out. Letteralmente, “ansia di perdersi qualcosa”: che si tratti di un evento, una notizia o un’occasione di interazione sociale, siamo portati ad avere paura di rimanere tagliati fuori, sviluppando così una compulsione nel controllare continuare cosa viene pubblicato, quali notifiche sono arrivate e così via. Cosa fare allora per uscire da questo loop? Scegli deliberatamente di rimanere tagliat* fuori spegnendo le notifiche delle tue app.
- Meno è meglio. Il principio di Pareto trova perfetta applicazione nel minimalismo digitale: infatti puoi consapevolmente rinunciare all’80% degli stimoli digitali e mantenere solo quel 20% di app e attività online che hanno davvero valore e migliorano la tua qualità di vita.
- Concentrati sui valori per te essenziali. Prova a fare un esperimento e chiediti cos’è davvero importante per te; una volta fatto individua i 5 valori in assoluto più importanti, poi vai sulla schermata del tuo smartphone e chiediti quali app riflettono davvero i tuoi valori essenziali. Le hai individuate? Bene, ora elimina tutte le altre.
- Ciò che merita emerge. Non tutto ciò che si fa online è proficuo e ha valore, ma ce ne sono alcune che si distinguono per un maggiore valore e un migliore risultati. E concentrati solo sulle queste attività che hanno un impatto importanti per te e elimina tutte le altre.
- Il rumore digitale è stressante. Quanto è irritante sentire continuamente squillare il cellulare o illuminarsi lo schermo per una nuova notifica, messaggio o email? Se riesci a ridurre il tuo tempo di connessione solo alle attività e sulle app che creano valore per te, ti accorgerai subito di come il tuo status mentale sarà improvvisamente più sereno e tranquillo, riscoprendo anche del tempo che pensavi di non avere.
- L’attenzione è una risorsa scarsa e fragile. Conducendo una vita sempre connessa e sempre allerta, la nostra attenzione sarà sempre frammentata su mille cose e sarà facile perderla mentre si sta svolgendo una determinata attività. è facile. E allora impara questo: “La tua vita è ciò a cui dai attenzione.”
- Le migliori attività online sono quelle che ci fanno vivere meglio offline. Può sembrare incredibile, ma spesso le app e i servizi digitali che creano reale valore nella nostra vita sono quelli che ci aiutano a vivere meglio nel mondo reale. Pensa a Google Maps, alle app per imparare una nuova lingua, alle app per il meteo.
- Sospetta di quegli strumenti che risolvono problemi che non esistevano prima dell’avvento degli strumenti stessi. chiediti se un’app che usi regolarmente risolve un problema che avevi già prima che iniziassi a utilizzare l’app o che l’app esistesse. Se così non fosse quella non è un’app di valore, perché piuttosto che risolvere un problema reale, ne crea uno e poi te lo risolve. Ma questo decisamente non è necessario per vivere meglio, non ti pare?
- La creatività batte il consumo ogni singolo giorno della settimana. Ciò che ci riesca a dare maggiore soddisfazione è impiegare tempo ed energie per creare qualcosa di nostro e di originale. Impegna allora il tuo tempo in attività online che ti permettono di costruire qualcosa di utile e lascia perdere quelle che ti spingono semplicemente a consumare.
Prova a seguire questi principi, probabilmente vedrai che applicare alla tua vita i pilastri del minimalismo digitale ti farà riscoprire uno stile di vita più equilibrato e più connesso con la realtà, in cui durante una lunga chiacchierata non ti voglia di sbirciare il cellulare per controllare se ci sono notifiche; in cui non sentirai il bisogno compulsivo di condividere online una bella esperienza che stai vivendo; in cui la paura di perderti qualcosa non saprai più cos’è.
Per chi vive una vita inevitabilmente e necessariamente sempre connessa, come i nomadi digitali, riuscire a cambiare paradigma e far proprio il minimalismo digitale può davvero cambiare la vita in meglio.
About The Author: Giulia Palmeri
Ciao, sono Giulia, un’instancabile sportiva sempre davanti ai fornelli. Uh?
Sì, la mia giornata è fatta di tanto sport e cucina (preferibilmente con ingredienti bio e a km 0, ma questa è un’altra storia).
Ma poi, tra una nuotata, una lasagna al pesto di pistacchio e una sessione di Yoga, mi diletto anche a fare la markettara. Già, perché a me no che non mi riscopra Federica Pellegrini o Cristina Bowerman, con lo sport e la cucina amatoriale non ci si pagano le bollette.
Nel mio tempo libero infatti ho anche studiato e nel giro di qualche anno sono diventata una Digital Marketing Specialist. In sostanza pianifico strategie, scrivo contenuti e gestisco budget per attività di marketing online, con la stessa attenzione maniacale ai dettagli che ha un sarto quando cuce un vestito.
Non amo prendermi troppo sul serio, però in quello che faccio cerco di dare il meglio di me, tenendomi aggiornata per imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.
Sono socievole, solare e amo il lavoro di squadra, ma se becco qualcuno a sbagliare una regola di grammatica non possiamo essere amici.
Come definirmi allora? Be’, con una reinterpretazione personale delle famose 4 P (il buon Porter mi scuserà): preparata, puntigliosa, pragmatica e palermitana.
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