Un ambiente inclusivo e partecipativo, come quello di una community all’interno di un coliving, stimola gli individui a fare amicizia e stringere legami, migliorando così il proprio benessere.
Ormai si sa, abitare in un coliving vuol dire condividere, sperimentare, conoscere, creare legami, relazioni, amicizie. All’interno di un coliving si entra a far parte di una community in cui le personalità e le peculiarità di ogni suo abitante si mescolano e si contaminano; la vita di ognuno ne esce arricchita di nuove esperienze, stili di vita, idee e spunti creativi.
Infatti, l’essere umano è fatto per stare a contatto con i propri simili e instaurare con essi delle relazioni umane fatte di scambio, solidarietà, condivisione, amicizia. Il poter coltivare dei rapporti genera in ognuno di noi un sentimento di completezza.
L’importanza delle relazioni umane
Allo stato attuale stiamo vivendo una realtà imprevedibile, incerta, difficile, strana: non ci si può spostare, non ci si può vedere, toccare, abbracciare. Lo stato di emergenza dovuto alla pandemia – la quale ha letteralmente preso in mano la vita di tutti, condizionandone e modificandone le abitudini – ha fatto emergere come le relazioni umane siano quanto di più prezioso esista.
In questo senso allora un coliving, in cui i concetti di living e working convivono, diventa molto più di un posto in cui vivere e lavorare dividendo le spese e usufruendo di tutti i comfort di uno spazio condiviso super attrezzato e organizzato.
In un momento in cui il mondo è bloccato dall’emergenza Covid-19, il coliving è uno spazio in cui poter continuare a interagire e relazionarsi; al suo interno il senso di appartenenza e condivisione è così potente che possono nascere non solo collaborazioni lavorative particolarmente creative e proficue, ma anche e soprattutto vere e proprie amicizie. E oggi questo diventa ancora più vero visto il periodo storico in cui viviamo.
Condivisione di idee e valori
All’interno di un coliving, come detto, si vive condividendo spazi, servizi e spese; ma ciò che più conta è la condivisione delle passioni, delle storie, delle ambizioni, degli obiettivi, dei progetti. In un coliving si è immersi in una realtà in continuo fermento ed evoluzione, in cui ogni residente è parte integrante del sistema e contribuisce alle attività della community.
Si intuisce facilmente allora che all’interno della community di un coliving a essere condiviso è anche un intero sistema di valori fondamentali; è questo ciò che fa sì che persone diverse e lontane anche culturalmente possano condividere una stessa visione del mondo che permetta loro di vivere sotto lo stesso tetto. In un ambiente così armonico e inclusivo non possono che nascere relazioni durature basate sulla stima e sul rispetto reciproco, sulla sincerità e sulla fiducia, ma anche sull’affetto e sulla disponibilità. In altre parole sull’amicizia.
Convivenza 2.0
Attraverso il coliving si sancisce un nuovo concetto di convivenza: non si tratta più di persone estranee che utilizzano gli stessi spazi abitativi in maniera indipendente; piuttosto sono studenti, viaggiatori, professionisti che vivendo insieme anche per un breve periodo riescono a stabilire delle sinergie e relazioni che vanno oltre la mera durata della permanenza all’interno della struttura. Di fatto in un coliving si crea un tipo di networking a cavallo tra l’offline e l’online in cui vita privata e sociale si mescolano alla vita lavorativa, riuscendo a costruire non solo rapporti di collaborazione ma anche di amicizia.
Negli spazi di coliving di BeetCommunity potrai trovare degli ambienti arredati e progettati con cura ed eleganza, forniti di tutto il necessario per vivere comodamente e respirare un’aria piena di creatività e stimoli; ma più di ogni altra cosa troverai una vera community di persone legate da sentimenti di appartenenza, empatia, condivisione e amicizia.
About The Author: Giulia Palmeri
Ciao, sono Giulia, un’instancabile sportiva sempre davanti ai fornelli. Uh?
Sì, la mia giornata è fatta di tanto sport e cucina (preferibilmente con ingredienti bio e a km 0, ma questa è un’altra storia).
Ma poi, tra una nuotata, una lasagna al pesto di pistacchio e una sessione di Yoga, mi diletto anche a fare la markettara. Già, perché a me no che non mi riscopra Federica Pellegrini o Cristina Bowerman, con lo sport e la cucina amatoriale non ci si pagano le bollette.
Nel mio tempo libero infatti ho anche studiato e nel giro di qualche anno sono diventata una Digital Marketing Specialist. In sostanza pianifico strategie, scrivo contenuti e gestisco budget per attività di marketing online, con la stessa attenzione maniacale ai dettagli che ha un sarto quando cuce un vestito.
Non amo prendermi troppo sul serio, però in quello che faccio cerco di dare il meglio di me, tenendomi aggiornata per imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.
Sono socievole, solare e amo il lavoro di squadra, ma se becco qualcuno a sbagliare una regola di grammatica non possiamo essere amici.
Come definirmi allora? Be’, con una reinterpretazione personale delle famose 4 P (il buon Porter mi scuserà): preparata, puntigliosa, pragmatica e palermitana.
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